martedì 27 marzo 2007

Spaghetti alla chitarra con ragù di agnello e tartufo nero

Una serata tra amici, una chitarra abruzzese (per la pasta non per la musica :-) ), quattro risate per tirare la sfoglia e rosolare il ragù e il gioco è fatto, un’improvvisata niente male davvero!

Ricetta per 6/8 persone

Ingredienti per la pasta:
300 gr di farina 00
300 gr di semola di grano duro
3 uova
140 gr di acqua fredda
12 gr di sale fino

Ingredienti ragù:
500 gr di carne di agnello
1 carota
1 costa di sedano
1 cipolla
30 cl di vino rosso
25 gr di burro
3 cucchiai di olio
Timo
Rosmarino
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
Alloro
Sale
Pepe

40 gr di crema di tartufi neri o, se lo avete, tartufo nero fresco
60 gr di parmigiano grattugiato e 20gr di burro per mantecare

Preparazione: impastate gli ingredienti per gli spaghetti per circa 10 minuti fino ad ottenere una pasta liscia, copritela con pellicola e fatela riposare in frigo per almeno un’ora. Tirate la sfoglia e utilizzando la chitarra fate gli spaghetti, infarinateli e disponeteli su una piano in attesa di usarli.
Preparate il ragù: tritate non troppo fini carote, sedano e cipolla e fateli rosolare col burro e l’olio in un sauteuse di rame stagnato, rigorosamente artigianale e martellato altrimenti non viene bene. Fate imbiondire bene gli odori e aggiungete la carne di agnello tritata grossolanamente col coltello, aggiungete il mazzetto di odori e il prezzemolo tritato e il pepe, rosolate bene e quindi sfumate con metà vino, continuate la cottura aggiungendo l’altro vino quando necessario ed eventualmente del brodo caldo, regolate di sale e tenete in caldo. Cuocete per circa 1 ora, 1 ora e mezza.

Cuocete la pasta al dente, scolatela e passatela in padella con il ragù aggiungendo la crema di tartufi (se usate quello fresco tagliatene metà parte a julienne fine cocendola 2-3 minuti nel ragù prima di aggiungere la pasta, il resto mettetelo aggiungetelo a lamelle quanto mantecherete la pasta e volendo un po’ a crudo nei piatti), mantecate la pasta con il parmigiano e il burro, aggiungendo se necessario dell’acqua di cottura, servite.

Abbinamento (indispensabile per la riuscita del piatto): Barolo 1996 Cannubi – San Lorenzo di Giuseppe Rinaldi.

3 commenti:

Pescenaufrago ha detto...

Mizzega, mi hai fatto scalare già in seconda posizione la zuppa di topinambour!
Ma è giusto così, visto l'impegno collettivo alla chitarra... :)

gabribaldi ha detto...

Già, tuttavia la zuppa mi ha fatto venire in mente un'idea che già conosci ;-) Vi aggiornaerò sugli sviluppi!

L'impegno è stato corale, non potevo tergiversare con la pubblicazione... peccato la mancanza di foto!

gabribaldi ha detto...

Ok, ho tentato l'esperienza dello spaghetto topinambourizzato.
Ho fatto: 350 farina grano duro, 350 farina 00, 1 uovo, 2 tuorli, 300 grammi di purè di topinambour e 10 gr di sale.
La pasta in se è venuta molto interessante e il topinambour si sente seppur in modo piuttosto delicato.

Con questo sugo però il topinambour sparisce totalmente.
Mi riservo di provare un'idea elaborata con marco: spaghetti topinambour e calamaretti oppure scampi.
Altre idee?